Da quando Patrick Oppliger lavora stando in piedi sul suo tappeto kybun, non ha più mal di testa.
Un grave incidente sugli sci circa 30 anni fa ha cambiato drasticamente la vita di Carlo Bachmann. Da allora è emiplegico. Per cinque anni ha lottato per riconquistare la sua vita, allenandosi in palestra quattro ore al giorno, tutti i giorni. Ne è valsa la pena.
Nella sua quotidianità lavorativa da cittadino, Christian Alder dei “Sängerfreunden” ripara e vende elettrodomestici.
Dijana Dakovic di Horw soffre di sclerosi multipla. Con lei la malattia si manifesta attraverso disturbi della vista, problemi di equilibrio e limitazioni dell’apparato locomotore.
All’età di 35 anni, Heidi Frei ha avuto un’apoplessia. Per dieci anni ha combattuto per tornare a vivere e ha dovuto imparare di nuovo tutto da zero.
Per guarire i forti dolori all'anca e alla schiena, Stefan Venzin ricorreva ai medicinali. Nonostante ciò, non era in grado di rimanere in piedi e camminare più di tanto.
Ulrike Rausch soffre di fascite plantare. Per far fronte al dolore si è rivolta a quattro specialisti diversi, che però non hanno saputo aiutarla.
Downhill campione del mondo e allenatore del Ski Team Svizzero Franz Heinzer addestrati durante tutto l'anno ogni giorno con la scarpa kybun i muscoli profondi.
Jürg Wrubel, di Zurigo, si è sottoposto ad alcune operazioni alle anche e alla schiena. Nonostante questo, i suoi dolori erano quasi insopportabili.
Sul palco è raggiante e trasmette buon umore: è lei, Manuela Fellner. Ma durante un tour del programma Musikantenstadl la cantante ha perso la voglia di sorridere a causa di forti dolori reumatici.
Rosmarie Bartholet segue un programma di allenamento per le vene con una scarpa davvero speciale. Mentre prima la paziente affetta da trombosi soffriva di disturbi alle gambe e alla schiena dopo aver mantenuto una posizione eretta e aver camminato più a lungo, oggi il movimento la rende di nuovo felice.
Da 40 anni Roland Diewald soffre di diabete e di disturbi circolatori che lo hanno costretto all’amputazione graduale delle dita dei piedi, degli avampiedi e della parte inferiore delle gambe.