Con le scarpe kybun, la scarpa svizzera con cuscinetti d’aria, si cammina sempre come su un morbido ed elastico tappeto di muschio. Spesso, prima, dopo oppure durante un’ escursione, ci si trova a percorrere chilometri sull’asfalto.
Muoversi è di nuovo piacevole con le scarpe kybun. Con le scarpe kybun scaricate sensibilmente le articolazioni, attivate il pompaggio di sangue nelle vene, rafforzate la muscolatura profonda e promuovete la circolazione cardiaca. Anche gli anziani allenano l’agilità e l’equilibrio camminando con le scarpe kybun, in modo da ridurre con efficacia le cadute.
Conoscerete anche voi questa sensazione: già dopo qualche passeggiata, i piedi bruciano, le ginocchia fanno male e restare in equilibrio è un grande sforzo. Al solo pensiero di dover tornare indietro, sentiamo le ginocchia pesanti. Ecco la buona notizia per tutti quelli che soffrono: abbiamo la soluzione giusta per voi, cominciando semplicemente dai piedi. In ogni caso è di importanza vitale indossare la scarpa giusta durante le escursioni.
No, le conoscenze scientifiche hanno dimostrato che non è la scarpa, bensì il piede a dover offrire sostegno. Le scarpe kybun vi offrono la possibilità, grazie alla suola elastica e molleggiante, di concedere maggiore libertà di movimento al piede e quindi di allenare i muscoli.
No, al contrario: dopo un periodo di adattamento con le scarpe kybun, resterete sorpresi nel sentirvi molto più sicuri che con uno scarpone da montagna! Le scarpe da trekking scarpe kybun si adattano bene sia a semplici attività all’aperto che a tutti i percorsi facili di escursione. Anche i fan delle escursioni e gli amanti dello sport sono soddisfatti delle scarpe da trekking scarpe kybun. Le scarpe kybun sono sconsigliate solo su percorsi scoscesi in discesa.
Le scarpe da trekking scarpe kybun si adattano bene sia a semplici attività all’aperto che a tutti i percorsi facili di escursione. Anche i fan delle escursioni e amanti dello sport sono soddisfatti delle scarpe da trekking scarpe kybun.
Maggiori informazioni sugli effetti della scarpa da trekking scarpe kybun:
Opuscolo scarpe da trekking scarpe kybun PDF (138 KB)
Per i principianti delle scarpe kybun è importante portare nello zaino anche un paio di scarpe "normali", in caso di itinerari più lunghi. La suola elastica e molleggiante, all’inizio, è ancora una cosa insolita. Poiché grazie alla suola con cuscinetto d’aria si possono attivare anche tutti gli altri muscoli, si potrebbero percepire alcune reazioni sul corpo.
Ho acquistato lo scorso autunno il mio primo paio di kyBoot, dal momento che non riuscivo a liberarmi delle conseguenze riportate dall’incidente che avevo subito nell’estate 2013. Quello strappo muscolare plurimo al polpaccio destro era proprio ostinato. Sei mesi di fisioterapia, ultrasuoni (15 cm di ematoma tra le fibre muscolari), radiografie e RM. Un’ulteriore sessione di fisioterapia con onde d’urto. Agopuntura
e massaggi risoluti. Un sollievo solo apparente e a breve termine, dal momento che il successo sembrava irraggiungibile. Quando mi alzavo, si presentavano infatti dolori al piede destro. La cosa faceva impazzire persino i medici. Perché sentivo dei dolori al piede, quando il danno era a carico della muscolatura del polpaccio? A ottobre 2014 ho deciso di provare un paio di kyBoot. La consulenza, estremamente cordiale ed esaustiva, non poteva che convincermi a lasciare il negozio con un paio di kyBoot. Da allora non me ne sono più separato. Sia nel tempo libero, che a lavoro. Mi hanno permesso di fare anche qualche leggera escursione. Malgrado i dolori e l’opinione contraria del medico di base, ho continuato a dedicarmi al mio sport preferito: il ballo a coppie (swing, jive... per citare i tipi di danza più movimentati). Il tutto accompagnato dalle sedute settimanali di training muscolare, stretching e così via. Sempre in autunno, il medico mi aveva prescritto una visita nella clinica di Etzel e una seconda visita straordinaria presso il medico sportivo che trattava il mio caso. Mi fissarono un appuntamento “relativamente a breve termine” per il 22 gennaio 2015. I dolori, tuttavia, iniziarono a diminuire, tanto che il giorno dell’appuntamento non ne avevo più. Il mio medico mi consigliò di presentarmi comunque alla visita. I medici della clinica rimasero stupefatti. Radiografie e domande. Com’era possibile che non si vedesse niente? Su questo entrambi gli specialisti erano d’accordo: dalle immagini non emergeva più alcun disturbo. Uno dei due pensò che il merito del riassestamento della mia leggera pronazione fosse da ricercare nelle sottilissime solette delle scarpe (in che modo?). Il medico dello sport riteneva che il merito fosse mio, per aver eseguito tutto correttamente. MOBILITÀ! Elogiava il lavoro svolto e gli strumenti utilizzati nell’ultima sessione di fisioterapia (sessione unica di terapia a onde d’urto e agopuntura). A ogni modo, era più che convinto che a far scomparire i dolori fosse stato il continuo movimento. Grazie alle kyBoot. Il suo consiglio? Continuare su questa strada. kyBoot, sport, ballo e così via. (Lui era contrario all’uso di solette!) I dolori erano, in ogni caso, conseguenza della posizione antalgica che avevo assunto a seguito dell’incidente e che continuavo a tenere anche successivamente. È stato solo grazie alla continua libertà di movimento del piede, se sono riuscito a tornare spontaneamente “in carreggiata”. Ebbene sì. Non posso che ringraziare di cuore kybun!