Possiamo camminare quanto vogliamo, ma se la qualità del movimento non è appropriata, tenderemo a diventare sempre meno attivi e camminare diventerà sempre più doloroso.
Chi si ferma è perduto. A fermarsi non è tutto il corpo, ma i singoli muscoli e gruppi di muscoli. E questo è un problema ben più grande rispetto alla quantità di movimento! Non basta poter dire: «Vado spesso a camminare, a fare jogging o trekking». Equivarrebbe a dire: «Mangio abbastanza carboidrati, verdura e carne». Sì, ma le vitamine? E i minerali? I micronutrienti?
Senza allenare la muscolatura atta all’equilibrio, di dimensioni più piccole e situata negli strati più profondi, si muovono soprattutto solo gli strati muscolari più esterni, mentre i muscoli di bilanciamento piccoli e decisivi si afflosciano. Se non si cammina quotidianamente e a lungo a piedi scalzi sulla sabbia, su superfici morbide ed elastiche o sulla fune, o non si eseguono esercizi speciali di equilibrio e stiramento, questi muscoli diventano sempre più immobili. Infatti, gli sbilanciamenti muscolari causano le cosiddette «aderenze fasciali» , le quali a loro volta riducono la quantità di movimento delle articolazioni che diventano, nel corso della vita, sempre più immobili.
Ma che cosa sono le fasce e perché rivestono un ruolo tanto importante per la nostra mobilità e per evitarci dolori?
Tutta la nostra fragilità è il riflesso di una cattiva «dieta del movimento».
Questo dipende dal fatto che camminiamo quotidianamente su superfici piane calzando scarpe di sostegno. Il corpo è come costretto in un busto. Ma non dovrebbe essere così! Le aderenze fasciali limitano il movimento di alcuni muscoli. Ciò innesca una reazione a catena in tutto il corpo, in quanto tutti i muscoli del corpo sono collegati tra loro.
Al ridursi delle occasioni di movimento corrisponde una riduzione e una maggiore insicurezza dei passi. Questo, compromettendo anche le fasce della schiena, fa sì che il corpo assuma una postura sempre più incurvata.
Tutto ha origine nel piede. Camminare quotidianamente su superfici piatte calzando scarpe inadatte provoca una limitazione dei piccoli muscoli del piede e dell’area tibiale.